Anche le lastre ultrasottili di Panaria Ceramica sono protagoniste della cappella di Panariagroup per il Padiglione della Santa Sede
Sono di Panaria Ceramica alcune delle lastre in gres ultrasottile impiegate da Panariagroup nella costruzione di una delle architetture del primo Padiglione della Santa Sede per la XVI Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, 26 maggio - 25 novembre 2018.
Il gruppo ha contribuito alla costruzione della cappella firmata dall’architetto Francesco Cellini, mettendo a disposizione del progetto l’avanguardia tecnologica e la qualità estetica delle grandi lastre sottili in grès porcellanato laminato, esempio di eccellenza industriale italiana.
“La collaborazione con la Santa sede per questa sedicesima edizione della Biennale di Architettura a Venezia – racconta Emilio Mussini, presidente di Panariagroup – rappresenta senza dubbio un’occasione unica per mettere in risalto le proprietà dei nostri materiali che da soli riescono a conferire al progetto un tono solenne e di grande leggerezza, perfettamente in linea con la spiritualità del luogo della cappella. Siamo dunque fieri di proseguire il nostro dialogo quotidiano con l’architettura in un contesto di così alta eccellenza”
Il Padiglione, intitolato “Vatican Chapels” e curato dal professore Francesco Dal Co e da Micol Forti, prende ispirazione dal modello della Cappella nel Bosco, costruita nel 1920 dal celebre architetto Gunnar Asplund nel Cimitero di Stoccolma ed è articolato in undici cappelle frutto delle interpretazioni di altrettanti architetti di fama internazionale, riunite nel giardino della Fondazione Cini sull’isola di San Giorgio Maggiore. Gli architetti sono stati lasciati liberi di esplorare il concetto architettonico di cappella, definita dall’architetto svedese come un luogo di orientamento, incontro, meditazione, proponendo la propria personale lettura e visione di questo edificio.
L’opera dell’architetto Cellini e di Panariagroup pone al centro della costruzione la progettualità del materiale e la sua interazione con l’ambiente circostante, attraverso un’architettura razionale che lasci ampio spazio alla riflessione del luogo e del suo significato.
La struttura è contraddistinta da un volume a forma di parallelepipedo rettangolare e da un transetto centrale che interseca perpendicolarmente il soffitto ospitando i due simboli principali della cappella: l’altare e il leggio. Il progetto presenta anche un forte contrasto cromatico dato dall’utilizzo di lastre in gres laminato ultrasottili con una texture ispirata al ferro, e lastre bianco lucido scelte per ottenere un effetto di riflesso dell’ambiente naturale all’interno di esso.
Linee pulite ed essenziali che vengono esaltate dalle superfici ceramiche sottili che permettono di conservare la leggerezza e razionalità dell’architettura.
Un materiale di straordinaria innovazione, di cui Panariagroup vanta il primato di prima azienda ceramica ad averne curato l’introduzione sul mercato e una leadership che si è consolidata nel tempo, fino a creare un’ampia gamma di materiali sottili, leggeri e con formati sino a 100×300 cm e 120×260 cm. Superfici rivoluzionarie che, grazie al loro spessore ridotto (3,5 mm e 5,5 mm, 6 mm e 6,5 mm) e alla loro resistenza, garantiscono più flessibilità, facendo della versatilità e della facilità di impiego i punti di forza per rispondere a ogni esigenza dell’architettura e dell’interior design ed accogliere così la sfida del progetto della Santa Sede.
Le lastre ceramiche scelte dall’architetto Cellini per il progetto appartengono ai principali brand italiani del Gruppo, tra cui Panaria Ceramica (collezione Prime Stone), e sono state impiegate per rivestire gli interni e gli esterni dell’architettura in una combinazione che coniuga il fascino di un progetto architettonico originale alla evidenza delle performance tecniche ed estetiche dei materiali.
Vatican Chapels – Padiglione della Santa Sede
16° Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
26 maggio – 25 novembre 2018
Photo credits ©Alessandra Chemollo